lunedì 18 dicembre 2017

Recensione "Big Love" di Jay Crownover

Autrice: Jay Crownover
Titolo: Big Love
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 24 agosto 2017
Pagine: 384
Serie: Welcome Series Vol. 2

Trama:
Che differenza c’è tra un cattivo ragazzo e un ragazzo che fa il cattivo? Quando ti muovi in un mondo oscuro e corrotto, per dominare la situazione non devi mai mostrare di aver paura. Solo così potrai controllare strade e persone senza scrupoli. Race Hartman è sufficientemente coraggioso, intelligente e sbandato per diventare il capo di un posto come The Point. Dove ci saranno sempre cattivi e cose brutte da mettere in riga, ma in cui un uomo forte può ridurre i danni al minimo. Race ha un piano… riuscirà a impedire l’annientamento totale di quel luogo senza distruggere se stesso? Brysen Carter ha sempre visto Race per quello che è davvero: un ragazzo bello, dolce, ma troppo pericoloso. La tentazione di crogiolarsi nel suo bagliore dorato è forte, ma Brysen sa che finirebbe per scottarsi. Ha già tanti problemi, non ha certo bisogno di crearsene altri a causa di Race. Ma quando Brysen deve affrontare una minaccia che potrebbe essere la cosa più pericolosa che The Point abbia mai prodotto, è costretta a prendere una decisione: perché l’unica persona che potrebbe aiutarla a salvarsi è proprio l’uomo che lei non può permettersi di avere.




Avendo letto il primo di questa serie non vedevo l'ora di conoscere meglio Race e Brysen. La loro storia è avvincente come per Bad Love, forse mi è piaciuto ancora di più.

Siamo a The Point, Race ormai ha preso il posto di Novak, il boss del posto, e vuole rimanere al potere, soprattutto perché lui si sente il male minore.
Se in Bad Love credevo di trovare un cattivo con i controfiocchi qui sapevo già di trovare un cattivo "redento", cioè convertito, ma in cuor suo non del tutto perso. 
Race è il personaggio tipo di questa autrice, quello secondo me che lei esprime meglio. Insofferente alle regole di buona società cerca la sua strada e la trova proprio in questo quartiere malfamato, dove per lui è più facile vivere.
Ho amato molto questo personaggio, contorto e ambiguo, sempre in bilico fra il bene e il male.

Solamente Brysen riesce ad ancorarlo alla realtà, a non fargli perdere di vista le cose importanti.
Brysen è una ragazza che all'apparenza ha tutto, ma che nasconde molto. Non è abituata a sopravvivere in un posto così devastante come The Point ma all'occorrenza sa tirare fuori la grinta, mantenendo però una certa purezza.
"Non è sempre facile. Tu non sei sempre facile. Ma finora non ho avuto rimpianti, Race. Su niente di tutto questo".
Questa volta i protagonisti sono stati più indefiniti, né buoni né cattivi e questo a me è piaciuto tantissimo.

La storia è avvincente anche se in alcune parti abbastanza prevedibile. Però si legge d'un fiato, complice il POV in prima persona alternato e lo stile dell'autrice che è molto coinvolgente.

L'ambientazione qui di nuovo la fa da padrona. The Point è protagonista indiscusso, con le sue dinamiche e le sue regole non scritte.
The Point era un regno marcio, ma era il mio regno marcio e non potevo tollerare che qualcuno da fuori provasse a farlo a pezzi.
Mi è piaciuto ritrovare Dovie e Bax, ora non vedo l'ora di conoscere la storia di Titus, il "buono" della situazione.
Voto:


7 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  2. Ciao Chiara, non ho letto nulla di quest'autrice, ma ho sentito spesso opinioni positive sui suoi libri! Anche se non è proprio il mio genere mi piacerebbe prima o poi leggere qualcosa di suo :-)

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    1. a me piace molto il suo stile, ma è un genere che leggo molto

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  3. Bello, anche a me è piaciuto. A gennaio parto con il terzo

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  4. Devo cominciare questa nuova serie, sembra interessante

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